Insegnare

La professione dell'insegnante è, dopo quella del chirurgo, una delle più stressanti.

 

Il concorso ordinario è un'ingiustizia per gli insegnanti precari che hanno conseguito l'abilitazione al termine di 2 anni di S.S.I.S.

Con le S.S.I.S. le università italiane hanno pareggiato i bilanci, ma allo stesso tempo hanno derubato migliaia di persone.

Oggi non ci sono più le S.S.I.S., ma i T.F.A.: in sostanza, un'altra truffa legale per permettere alle università di autofinanziarsi. Vergogna!

 

Chi ritiene ancora che l'insegnante lavori solo 18 ore alla settimana, si sbaglia di grosso.  Purtroppo sono in tanti a pensarla così.

 

Ecco il lavoro sommerso di un insegnante: collegi docenti, consigli di classe e scrutini; stesura delle programmazioni e delle relazioni finali; compilazione dei registri; colloqui con i genitori; preparazione delle lezioni, preparazione e correzione delle verifiche, preparazione delle verifiche differenziate; correzione delle prove Invalsi; colloqui con psicologi, neuropsichiatri e assistenti sociali; stesura dei verbali dei consigli di classe; corsi di aggiornamento.

 

In un'intervista radiofonica condotta da Chiambretti (luglio 2013), il famoso giornalista Giampaolo Pansa ha criticato aspramente le proteste degli insegnanti contro l'intenzione del Ministro del M.I.U.R. di innalzare l'orario di cattedra da 18 a 24 ore settimanali. Credo proprio che si sia espresso con grande superficialità e senza cognizione di causa. 

 

Molte insegnanti coordinatrici di classe ritengono con presunzione di lavorare sempre più degli altri.

 

Gli insegnanti dovrebbero essere pagati in misura diversa, visto che il carico di lavoro è differente. Un insegnante di sostegno non può essere pagato come un insegnante curricolare che insegna in nove classi, due ore alla settimana per classe. Per non parlare del fatto che alcuni insegnanti curricolari insegnano in due o tre scuole, pertanto i loro impegni collegiali sono raddoppiati o triplicati. Insegnare a tre alunni diversamente abili è decisamente meno faticoso che insegnare a duecento alunni normodotati.