L'intolleranza alimentare è una risposta negativa dell'organismo a certi alimenti che vi vengono introdotti. Può causare disturbi anche gravi.
La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine che è una componente proteica presente nel frumento e in altri cereali come farro, orzo, segale, avena, kamut, malto, ecc...
Purtroppo a tutt'oggi è possibile diagnosticare mediante esami di varia natura soltanto alcune intolleranze come quella al lattosio e la celiachia.
C'è però chi, pur non essendo celiaco, è comunque intollerante al frumento, perché accusa disturbi come diarrea, mal di pancia, mal di stomaco, iperacidità, ecc... Poiché manca un esame che possa stabilire questa intolleranza, occorre seguire per almeno tre mesi una dieta priva di frumento e poi provare a reintrodurlo per verificare l'eventuale ricomparsa dei disturbi.
L'aspetto più negativo per la persona intollerante a certi alimenti è non tanto il doversi privare, per ovvie ragioni di salute, di una lunga serie di cibi e prelibatezze, quanto constatare che le panetterie, i supermercati, i bar, i pub, i ristoranti e gli alberghi sono ancora lontani dall'essere in grado di offrire dei cibi alternativi a questa categoria di clienti.