In generale, la classe politica italiana non gode della stima, né della fiducia degli italiani.
Non c'è schieramento politico in Italia che non sia stato coinvolto in qualche scandalo di corruzione, concussione o peculato.
In occasione di elezioni politiche o amministrative, non sono pochi coloro che votano senza convinzione un partito politico anziché un altro, semplicemente perché optano per quello che loro ritengono il male minore.
Uno dei tanti errori che un politico non dovrebbe mai fare, altrimenti perderebbe ogni credibilità agli occhi degli elettori, è quello di non ammettere la propria sconfitta elettorale, soprattutto quando i risultati emersi dallo spoglio delle schede sono estremamente negativi.
Nessun candidato di Sinistra Ecologia Libertà è stato eletto al Consiglio Regionale della Lombardia, perché hanno preso solo l'1,80% dei voti. Tuttavia, c'è che chi si consola asserendo di aver vinto almeno a Bergamo.
In realtà, se Ambrosoli ha preso più voti di Maroni nel comune di Bergamo, ciò è stato possibile grazie ai voti presi dal Partito Democratico e dal Patto Civico con Ambrosoli Presidente, visto che soltanto il 2,04% dei voti sono stati per Sinistra Ecologia Libertà.
In ogni caso, Ambrosoli e le liste che lo sostenevano, non hanno vinto alle Elezioni Regionali 2013 della Lombardia. E questo è un dato di fatto.
Molti esponenti lombardi di Sinistra Ecologia Libertà non si rendono conto che non ci si può limitare a fare propoganda politica soltanto nei maggiori centri urbani, mentre la popolazione rurale e montana della Lombardia non sa neanche cosa voglia dire la sigla S.E.L.
Condivido l'opinione del Presidente della Camera, Laura Boldrini, quando afferma che non è detto che cercare una mediazione con i propri avversari politici nasconda necessariamente un inciucio, soprattutto quando la posta in gioco è la salvezza dell'Italia.
Ritengo che Grillo e gli altri dirigenti del Movimento 5 Stelle abbiano sbagliato a rifiutare ogni mediazione con le altre forze politiche, finalizzata a riformare la legge elettorale e a prendere qualche provvedimento d'urgenza.
E' da irresponsabili anteporre in questo difficile momento le beghe di partito e l'accaparramento delle poltrone alla necessità di salvare l'Italia dal baratro.
Se avessi votato per il Movimento 5 Stelle, a quest'ora me ne sarei già pentita.
Sono d'accordo con Fabrizio Barca, il Ministro per la Coesione Territoriale, quando afferma che non ci si può limitare a fare politica solo in prossimità delle elezioni politiche.
Ritengo che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia ragione, quando afferma che rifiutare delle intese è regressione.
Grillo e gli altri rappresentanti del Movimento 5 Stelle dovrebbero riflettere sui risultati negativi emersi dallo spoglio delle schede alle elezioni amministrative di fine maggio 2013 e incominciare a fare un po' di sana autocritica. Diversamente rischiano di scomparire dalla scena politica.
È vergognoso che una persona come Calderoli sia vicepresidente del Senato. Le sue dimissioni sono doverose, dopo che ha offeso pubblicamente il Ministro Kyenge.
Molto più sconcertante è pensare che l'Onorevole Calderoli rappresenti una parte, sia pur piccola, di italiani.
Sul sito www.partecipa.gov.it, è possibile partecipare ad una consultazione pubblica sulle riforme costituzionali, aperta dall'8 luglio all'8 ottobre 2013. Lodevole iniziativa.
Degni di plauso saranno quei senatori, quei deputati e quei ministri del PDL che penseranno al bene dell'Italia piuttosto che ai problemi di Berlusconi con la giustizia e quindi si rifiuteranno di dimettersi. Con senso di responsabilità sosterranno invece il Governo Letta, affinché prosegua nell'azione intrapresa. Del resto, ne va anche della loro carriera politica.
La rovina del M5S è Grillo con i suoi metodi antidemocratici, con i suoi insulti, con la sua politica di ostruzionismo inconcludente e con certe battute infelici come quella pronunciata a un comizio a Torino: "Io sono oltre Hitler. E senza Stalin, Schulz avrebbe la svastica".